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La Credenza (2011)

Quadro ad acrilico di un metro per un metro, che si pu vedere alla Credenza di Bussoleno. Di questo quadro ha scritto Nicoletta Dosio:

Alle Compagne e ai Compagni in carcere, a tutti i resistenti, a tutti i ribelli.

Tutto sembra sospeso, in attesa dallattacco finale; dallespressione dei volti chiaro che quei resistenti non si arrenderanno agli automi del capitale. La loro forza non sta nelle armi, ma nella loro stessa esistenza, nella lotta tenace per difendere il presente e rendere possibile il futuro, secondo lunica regola che la collettivit si data , riportata su un lungo pavese che labbraccia e protegge: Da ciascuno secondo le sue possibilit, a ciascuno secondo i suoi bisogni.
Un pavese o una barricata o piuttosto una strada splendente che viene da lontano, scavalca larroganza delle truppe dassedio, prosegue oltre la notte, e ci dice che quelle donne, quegli uomini, quegli animali, quelle piante resistenti di Clarea non sono soli, perch hanno con s le resistenze di tutti i tempi e di tutti i luoghi, le lotte degli oppressi contro gli oppressori, la rabbia e i sogni dei ribelli, lanelito alla realizzazione del mondo di liberi e uguali.
Sopra la notte artificiale, oltre i lampi inquietanti di fari e abbaglianti, cammina una notte fiorita di stelle, percorsa da nubi luminose portate dal vento, dominata dallimmensa falce della luna che ha lo stesso splendore dei volti, dei fuochi, degli sguardi resistenti: il cielo delle notti insonni alla libera Repubblica della Maddalena, quello delle veglie alla baita Clarea, ferito ma non domato dallinquinamento luminoso del fortino e del "cantiere che non c".
Marco Bailone in questopera poetica e commovente ha saputo cogliere la lettera e lo spirito della lotta NOTAV, fraterna e ribelle come quella della comunit dolciniana e montanara della Valsesia a cui il quadro si ispira. Contro di loro, nel 1300 fu bandita lultima Crociata. Si difesero con coraggio , fino allultimo. Furono presi per fame, sul monte che da allora si chiama Rubello, il monte dei ribelli: per giorni e giorni sul Rubello arsero i roghi, a distruggere i corpi degli eretici resistenti, ma non la loro storia e la loro unica regola, la Regola della Credenza, ripresa da poi da Marx nella Critica del programma di Gotha (..."in questa fase verr superata la distinzione storica tra lavoro fisico e lavoro intellettuale e la concezione borghese del diritto. Allora finalmente la societ potr scrivere sulle sue bandiere Ognuno secondo le sue capacit, a ognuno secondo i suoi bisogni).

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